Notizie dal gruppo di lettura GDL (60°)

“Un giorno questo dolore ti sarà utile”

di Peter Cameron.

foto copertina

26luglio 2011

Il nostro GDL si è incontrato per la sessantesima volta e abbiamo parlato del libro dello scrittore statunitense, anzi NewYorkese Peter Cameron “Un giorno questo dolore ti sarà utile”
Questo romanzo è stata giudicato da tutti scorrevole, brillante, ricco di umorismo e ironia, ingredienti che hanno tenuto incollati alle pagine anche i lettori più restii e difficili da catturare..
Questa opera è stata definita “romanzo di formazione” in effetti il protagonista è un ragazzo diciottenne in crisi, ma la presenza della maturità dell’autore è forte e in ogni caso il suo “sentire”, così come è stato scritto da una nostra lettrice: “penso che alla base di riflessioni così precise e ben articolate del pensiero un po’ “autistico” del protagonista ci debba essere una competenza soggettiva dell’autore”.
Molti hanno sussultato alla parola “autistico” trovando le difficoltà di relazione del ragazzo nella media giovanile…
Il protagonista parte con una grande necessità di rompere le regole e di non seguire le aspettative della famiglia per poi concludere con una quasi totale resa e accettazione del destino previsto, con un “lietofineamericano”.
È proprio lo spaccato della “famiglia americana” che è stato criticato, per la sua assenza, per l’incapacità di ascolto. Ma queste critiche, fatte da noi italiani, italiane, latine, che siamo considerati i più…. legati, i meno…. autonomi…
e della mamma italiana che dire? Può essere un valore esportabile? Sarà come il Colosseo?
Queste le vere differenze emerse tra i nostri mondi/culture entrambi occidentali, ma lontani…..

foto Cameron
Peter Cameron

Il prossimo libro che leggeremo sarà dell’italiana Valeria Parrella “Lo spazio bianco” Un argomento denso e intenso trattato con la sobria leggerezza della scrittrice napoletana.
Il prossimo appuntamento è previsto in biblioteca per martedì 13 settembre 2011.

Chi fosse interessato può chiedere in biblioteca o telefonare allo 051940064 o scrivere a [email protected]

2 Comments on Notizie dal gruppo di lettura GDL (60°)

  1. Carissimi Tutti,
    non essendo possibile essere dei Vostri vi mando un mio saluto ed un parere
    sul libro (anche se è ben diverso scriverne senza il confronto e le riflessioni
    del Gruppo!).

    ho cercato notizie biografiche sull’autore ma non ho trovato niente di
    interessante che mi facesse capire qualcosa di più dell’uomo Cameron e
    soprattutto del “ragazzo” Cameron; poichè penso che alla base di riflessioni
    così precise e ben articolate, del pensiero (un pò “autistico”) del
    protagonista ci debba essere una competenza soggettiva dell’autore. Il libro è
    piacevole, si legge senza annoiarsi, dialoghi veloci e ben scritti. nel bordo
    inferiore dell’ultima pagina della mia copia qualcuno ha scritto “Romanzo di
    formazione”: non so chiaramente cosa si intenda. Di sicuro è la narrazione
    della fatica di crescere, in solitudine, per un ragazzo che ha dovuto trovare
    prevalentemente in se stesso le coordinate e se la cava egregiamente! mette in
    campo le sue difese rigide e, dicevo, un pò autistiche, ma questo gli consente
    di “stare” nel mondo e probabilmente di crescerci! Gli altri personaggi sono
    meno precisamente delineati, ma si possono identificare con soggetti della
    classe medio-alta americana, già conosciuti. Ovviamente la nonna è il
    riferimento principale per James, la sua “Maude” che lo aiuta a trovare la
    strada prima di morire! un pò scontata ma anche “usuale” . Non mi viene in
    mente altro e certamente l’assenza della nostra riflessione comune mi toglie
    elementi e punti di vista utili. Ma non posso fare di più! Sono in una postazione della Pro-loco del mio paesino del mare e non abbiate invidia per me
    perchè dal giorno dopo in cui sono arrivata mi è ritornata l’orticaria con un
    eczema che mi ha gonfiata come un pugile dopo il combattimento! morale: niente
    sole, niente mare, cortisone e rabbia! A presto.
    R.

  2. 1. Voto: 7,5
    2. Scrittura: fluida, scorrevole, molto pacata, ma profondamente ironica. Da notare l’uso intelligente delle parentesi tonde, contengono sempre una vena sarcastica . Es. parlando della collezione di opere d’arte nello studio del padre scrive a pag. 57 “(Come mai gli studi legali posseggano collezioni multimilionarie per me resta un mistero)”.
    3. Racconto: James è un personaggio acuto, ma profondamente fragile. Ho conosciuto diverse persone uguali a lui, donne e uomini, molto sarcastiche, sempre con una battuta “asciutta” in bocca che a volte ti fa ridere, ma a volte ti ghiaccia. Alla fine erano tutte persone sole che non sapevano socializzare con gli altri, che cercavano nel mondo qualcosa, ma che non hanno mai trovato. In apparenza simpatici, nel profondo soli all’interno di una corazza di cemento armato da loro costruita.
    • James: è attorniato da persone che non lo aiutano affatto a superare i propri limiti:
    o Madre: nel suo squilibrio mentale (vedi matrimonio durato 2 gg e relativa strizzacervelli), lo bastona: pag. 57 “Senti, certe volte sei insopportabile. Cerchi sempre di frenare l’entusiasmo, e non permetti neanche che lo provino gli altri. E’ molto fastidioso, da immaturi”.
    Inoltre non lo capisce per niente, altro esempio a pag. 163, la maestra in seconda elementare aveva scritto sulla pagella: “James a volte è fin troppo sveglio, e non gli giova. A me sembrava una specie di indovinello … e ho chiesto spiegazioni a mia madre. Ha risposto che voleva dire che parlavo troppo”!!!
    o Gillian: la sorella, squilibrata come la madre, non trova pace neanche lei, innamorata di un personaggio strano, non riesce a capire che la sua storia d’amore è senza senso!
    o Padre: non riesce ad avere l’autorevolezza del vero padre, non riesce neanche a portare il figlio a pranzo in un ristorante, vanno nella mensa aziendale. E’ descritto con ironia: deve farsi un intervento agli occhi, ossia la blefaroplastica.
    • Nanette (nonna): forse è il personaggio più positivo di tutto il racconto, l’unica che ha subito capito com’è fatto veramente James, lo invoglia a fare quello che vuole e non quello che vogliono gli altri. La sua morte dolce è l’epilogo della durezza con la quale è stata educata.
    Gli infonde ottimismo, cerca di spronarlo, a pag. 190 “Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde … ma sai … godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà cosi, e sono convita che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono – un dono crudele, ma pur sempre un dono”.
    • Commovente la scena di quando James scappa dall’albergo a Washington e vaga fino ad arrivare a casa di una famiglia, dove ci sono due persone che giocano a carte (pag. 113). Qui vede l’idillio della famiglia che gioca insieme, felice; situazione questa che lui non ha mai vissuto visto che la sua famiglia si è disgregata; però quando si accorge che l’uomo della famiglia è un ragazzo Down, James scappa di corsa da quella scena, non accetta l’imperfezione di quell’elemento “stonato”, nella scena in cui lui aveva trovato la perfezione del concetto di famiglia.
    • Essere gay: onestamente io non ho capito bene se effettivamente lui sia gay o meno e lo scherzo che ha fatto a John non credo sia stato finalizzato a dimostrare il suo amore per il collega. Secondo me, è stato un altro modo per attirare l’attenzione su di lui e non una cattiveria vera e propria tipica degli innamorati non corrisposti.
    • New York: in sottofondo a questo bel libro percepisco la presenza della città di New York nel caldo estivo, con l’ombra non degli alberi, ma dei grattaceli, vena anche qui sarcastica, di una città che non dorme mai, ma che d’estate si svuota come tutte le città del mondo. Nelle piccole descrizioni della città si legge una vena di sarcasmo nei confronti di una grande città che cambia in continuazione senza dare dei punti di riferimento ai propri abitanti.

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