Notizie dal gruppo di lettura GDL (62°)

“Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani”

di Fabio Geda

copertina libro

18 ottobre 2011

Il libro letto dai partecipanti era il romanzo di formazione Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani di Fabio Geda.

L’insieme dei commenti, come raramente accade, è stato omogeneo, tutti hanno trovato la scrittura facile, fluente, pochi gli inciampi dovuti ai cambi repentini di personaggio narrante: architetto/ragazzo/Tex Willer…, quest’ultimo assunto come maestro di vita e coraggio.

Il ritmo della narrazione è veloce, con frasi brevi, anzi brevissime, anche solo una parola, erano funzionali a rendere dinamici i personaggi e gli eventi.

Il romanzo è stato paragonato ad una fiaba a lieto fine, dove, forse, la morale è la fiducia, ossia l’incoraggiamento alla fiducia negli altri….

Nella storia i ruoli sono ribaltati: il giovane e bello immigrato rumeno è buono, diventerà aggressivo solo nei momenti di estrema difesa, e il ricco professionista è il personaggio infido

O forse non è anche questo uno stereotipo?….

Avendo sempre presente che il romanzo in questione è un’opera prima di un giovane autore, è stato letto con benevolenza e con la consapevolezza che non rimarrà come un “pilastro” della letteratura…..

foto fabioGeda
L'autore Fabio Geda

Per il prossimo appuntamento, fissato sempre in biblioteca, per il 15 novembre, abbiamo scelto un romanzo di un autore spagnolo Javier Marias “Un cuore così bianco”…da Wikipedia (Corazón tan blanco) del 1992 nella quale l’autore coniuga il discorso narrativo con quello riflessivo proponendo un’affascinante indagine psicologica sulla convenienza del segreto all’interno delle più strette relazioni familiari . ….ma vedremo…..

Chi fosse interessato può chiedere in biblioteca o telefonare allo 051940064 o scrivere a [email protected]

AA

2 Comments on Notizie dal gruppo di lettura GDL (62°)

  1. 1. Voto: 6 1/2
    2. Scrittura: scorrevole, semplice, fluida, senza troppi dettagli, frasi asciutte.
    3. Racconto: non riesco a giudicarlo sufficientemente bene, nel senso che non capisco se sia un’opera non pienamente riuscita o sia volutamente “fredda” ed inverosimile, soprattutto nei cardini fondamentali della storia.
    Problemi legati alla non verosimiglianza della storia:
    o il bambino rumeno di 13 anni abbandonato da tutti che gira tranquillamente l’Europa con tossici, perditempo, fotografi, mi sembra scontato e non realistico!
    o Il ragazzo parla e non sembra proprio un bambino di 13 anni, fa flessioni trenta alla volta, ha il culto del fisico, picchia come un adulto, un bulletto di qualche periferia del Sud più degradato, forse lo scrittore ha sbagliato l’età!
    o L’architetto copiato pari pari da American Pshyco, è ricco, sofisticato, ha litigato con la famiglia, è un perfezionista, è un maniaco. Tuttavia questa descrizione non si addice agli eventi. L’architetto è il tipico fighetto che però prende nella sua ricca casa due sconosciuti ragazzini, di cui uno rumeno, li lascia soli in casa a fare qualsiasi cosa vogliano fare, tranquillamente, così, in una casa così borghese! Inverosimile!
    o Il nonno Viorel era a 168 cm da dove dormiva il nipote Emil a Berlino e non si sono incontrati …. Poca fantasia!
    o A Madrid Emil rincontra Asia e Cora così per caso ……..
    o Le date degli eventi sono scontatissime, poco originali: 11/9 per il compleanno della madre dell’architetto e del suo incidente in moto, la stazione di Atocha, la ragazza era al G8 di Genova!!!
    Problemi legati alla mancanza di senso logico o privo di dettagli:
    o Gli incontri con i “rasta” a Torino e poi con il fotografo Sebastiano sono abbozzati, non vengono spiegati bene, scivolano via senza averti colpito, pochi dettagli. Lo stesso vale per la conclusione dei rapporti con gli amici. 10 righe per Berlino con il colpo di teatro della pistola di Nerone ….. poi a pag. 170 (alla fine del libro) dà una brevissima spiegazione buttata là! Forse lo scrittore ha voluto far fare troppe cose a questo ragazzo e le ha tutte abbozzate senza descriverle bene.
    o Mi domando: un ragazzino gira l’Europa per conoscere un nonno che non ha mai visto prima che però gli scrive sempre, per quale motivo? E’ voglia di famiglia, di un legame sentimentale forte oppure è follia pura? Per me è follia!
    Elementi che mi hanno colpita maggiormente:
    o Il modo in cui il ragazzo parla della madre, le sue descrizioni sono le più belle di tutto il libro. Si capisce che gli manca. Ogni donna che incontra viene sempre paragonata alla madre della quale ricorda ogni minimo particolare. Dietro questo ragazzino si nasconde un bambino sensibile che cerca amore, spesso piange e si nasconde per non farsi vedere.
    o Macchina fotografica => Elemento che ritorna sempre: come cannocchiale per vedere la finestra del nonno a Berlino; Sebastiano che fa il fotografo => forse allo scrittore piace la fotografia?

  2. Pubblico il commento di un membro del gruppo:

    due parole da parte mia sul libro:
    debbo dire che inizialmente ho fatto fatica ad entrare nella storia: un po’ mi perdevo, un po’ non riusciva a catturarmi. Poi mi sono lasciata conquistare : i continui sbalzi nel tempo, lo scandirsi della storia attraverso i due punti di vista dei personaggi mi hanno intrigato. Ho amato molto la figura del padre ed il rapporto che ha con il figlio, la volontà di trasmettergli sempre e comunque speranza e positività; 
    il nonno che ha voluto mantenere con Emil un legame nonostante lo avesse chiuso con il figlio, l’appuntamento epistolare mensile, insolito, non accolto dal nipote ma rivelatosi prezioso per regalare al ragazzo una speranza di futuro.  
    Faccio un po’ fatica a pensare ad un ragazzino così giovane che, senza dubbio alcuno, decide di cambiare radicalmente vita. Lo confronto con mio figlio, quasi coeataneo, che quasi non sa come è fatto un autobus e di sicuro non è in grado di arrivare ad Imola da solo! Certo che a lui non è morta la mamma(!!) e suo padre non è in prigione……
     
    Una cosa non ho apprezzato: la, per me, scontatezza dell’attacco pedofilo dell’architetto.
     
    Un saluto a tutti e perdonate la mia scrittura: è per questo che sono solo una lettrice!!!!!!!!!!!!!! Ciao!!!  
     
    A. S.

Rispondi a Sara Benfenati Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*