Notizie dal gruppo di lettura GDL (64°)

foto copertina LessicoFamigliare
Una delle copertine.

“Lessico famigliare”

di Natalia Ginzburg

13 dicembre 2011

Il libro su cui si è confrontato ieri sera in biblioteca il gruppo di lettura, è stato Lessico famigliare di Natalia Ginzburg che vinse il premio strega nel 1963.
Alcune voci si sono alzate molto decise nel dichiarare che la lettura di questo romanzo/biografia li aveva annoiati, non vi avevano infatti trovato alcuna emozione, passione, nessun sentimento. Nell’insieme l’opera era stata percepita fredda e asettica, inoltre, non erano stati descritti sufficientemente i personaggi, anzi, le persone, rimanendo ad un livello molto superficiale di esposizione di gerghi famigliari come “sempiezze” e “bordegazzi”…la figura del padre, una delle più connotate, è risultata antipatica e tiranna, nemmeno la situazione storico politica di quello straordinario periodo era stata approfondita, insomma non vi era stata alcuna empatia né piacere nel leggerlo.
Una vera stroncatura!
Questa versione è stata condivisa da non pochi lettori, poi, piano piano, si sono levate altre voci, in realtà la grande maggioranza, che hanno apprezzato la delicatezza del tratto con cui la Ginzburg aveva raccontato di persone della sua vita con grande rispetto.
Molti hanno ritrovato nella famiglia di Natalia Levi (in Ginzburg) la intima complicità presente anche nella loro infanzia, motti e appellativi affibbiati a persone e situazioni che erano condivisi solo dal ristretto nucleo familiare così da diventarne gergo e linguaggio di esclusiva comprensione. Il padre poi, in questo secondo gruppo di lettori è stato percepito burbero ma generoso, è stato sottolineato che in realtà lasciava molto margine di movimento a moglie e figli. Naturalmente si è sottolineata la alta estrazione culturale rispetto alla media nazionale. E la specialità di poter essere parte di un ristretto, ma poi non così ristretto, gruppo di intellighenzia italiana, cospiratori e personaggi diventati poi importanti nella politica e nella cultura italiana del ‘900.
Qualcuno ha identificato nell’andamento del romanzo tre fasi: una prima in cui le parole, il lessico, hanno dato forma e tipicità alle persone; una seconda in cui le abbiamo potute seguire nella loro maturità e nelle loro vicende storico-personali. Ed una conclusiva di poche pagine in cui l’autrice traccia una frettolosa conclusione delle sue personali vicissitudini.

fotografia NataliaGinzburg
Una foto giovanile dell'autrice.

Molti avevano già letto il libro nel passato e come spesso accade la rilettura a distanza di anni ha fatto apprezzare maggiormente lo stile e la delicatezza dell’autrice. Per molti altri la lettura di questo libro era stato a lungo solo un proposito (si tratta di un classico della letteratura italiana moderna) e ora il gruppo di lettura ne ha fornito l’occasione.


Luigi Silori intervista Natalia Ginzburg a “L’Approdo” sul romanzo “Lessico famigliare” .


Per il prossimo incontro, che si terrà il 17 gennaio 2012, abbiamo scelto La neve nel bicchiere del conterraneo Nerino Rossi.
Chi fosse interessato può chiedere in biblioteca o telefonare allo 051940064 o scrivere a [email protected]

One Comment on Notizie dal gruppo di lettura GDL (64°)

  1. 1. Voto: 9
    2. Scrittura: molto bella, fluida, comprensibile alla prima lettura. Natalia, l’io narrante, non cita mai il suo nome e racconta tutta la storia con distacco, con leggerezza quasi disarmante, con assoluta naturalezza citata i vari personaggi in questo caso utilizzando solo il nome di battesimo. Dopo si capisce chi sono in realtà.
    3. Racconto: onestamente di primo acchito non ho trovato il libro molto interessante. Dopo un giorno di lettura l’ho miseramente abbandonato, poi l’ho ripreso e l’ho letto in 2 giorni tutto d’un fiato. La causa? La figura del padre, troppo spocchioso, antipatico, ha un modo “cattivo” di parlare con gli altri e degli altri (es. chiama i figli “asini”), perde di credibilità, non rappresenta la figura del padre che dà un corretto insegnamento di vita ai figli.
    • Il voto alto che ho attribuito al libro è giustificato dall’insegnamento storico che fornisce. Definirei infatti il libro “storico antifascista”, in quanto il romanzo, ripercorrendo la storia della famiglia di Natalia, racconta in realtà la storia di un paese con i nefasti eventi accaduti in quegli anni: il fascismo e la seconda guerra mondiale, nei quali si inserisce una famiglia che a tratti appare normale, ma è circondata da personaggi storici di alto livello. Alla fine però posso considerarlo anche un libro “sentimentale”, fratelli tanto diversi che si aiutano reciprocamente, dove lo scorrere della vita familiare si unisce alla storia dell’Italia ed a rapporti di amicizia.
    • Personaggi:
    o Padre: maschilista, si preoccupa per il percorso degli studi dei figli maschi e non delle femmine che tanto si dovranno solo sposare. Una macchietta tragicomica, è a tratti è patetico, figura pesante … però alla fine, inaspettatamente, aiuta gli amici, anche quelli che ha apertamente criticato.
    o Madre: mi è apparsa inizialmente succube del padre, in realtà ha una sua personalità, è il contraltare del padre, esce al pomeriggio per andare al cinematografo, è “quasi” indipendente, sempre allegra.
    o Tutti i personaggi “storici”: amicizie ampie, ad ogni nome rimanevo sorpresa: Giancarlo Pajetta, amico di Alberto, Camillo ed Adriano Olivetti, Filippo Turati (nascosto in casa di Natalia), Anna Kuliscioff, Vittorio Foa, Eugenio Montale, Giulio Einaudi, Amedeo Modigliani. Una menzione va a Cesare Pavese descritto come persona molto semplice, ma ironica elemento questo che non traspare dai suoi libri, persona di cui si parla per il dolore amoroso che lo tormenta, forse era riferito a Fernanda Pivano?, bellissima la descrizione, veramente affettuosa di Natalia verso la fine del libro.
    o I fratelli: appaiono all’inizio del racconto come secondari, invece, alla fine sono centrali.

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