Notizie dal gruppo di lettura GDL (73°)

“Giro di vento” di Andrea de Carlo

11 settembre 2012

 

copertina Giro di vento
Il libro letto dai 22 lettori presenti era “Giro di vento” di Andrea de Carlo.
La stressante vita cittadina, contrapposta a quella mitologicamente libera del buon selvaggio, è un tema ricorrente nei romanzi di De Carlo (forse è utile ricordare che il padre dell’autore era un famoso urbanista?..)
In Giro di vento è evidente la critica alla prima per i suoi ritmi, le ossessioni le dipendenze, le falsità, il consumismo e la debolezza dell’uomo moderno…
Lo sfasamento dei personaggi dovuto a cambiamenti imprevisti e improvvisi, sottrae ai cittadini ogni sicurezza e li rende indifesi e inadeguati
Troviamo anche il blando tentativo di analizzare quanto sia realmente libera la vita, in una comunità che decide di restare in completo isolamento dal mondo, scelta che sarà senz’altro difficile da condividere soprattutto per i ragazzini che la devono subire…
Altri temi che affronta sono l’amicizia, vera o presunta, i desideri gli ideali….
Proprio per questi grandi temi interessanti, e trattati superficialmente, il libro è stato definito “una occasione perduta” per l’autore, che non ha saputo approfondire, né ha dato spessore ai personaggi.
I temi restano, non si salva nessuno dall’estremismo delle proprie scelte: troppo consumismo / troppo isolamento.

foto Andrea_De_Carlo
Andrea De Carlo

L’unico eroe, se vogliamo trovarlo, è l’indiano Arup che silenzioso opera aggiustando cose e persone (lo zen e l’arte di aggiustare tutto…)
Alcuni vi hanno trovato una precisa e esilarante descrizione di personaggi a loro noti.
La lettura è stata per tutti facile e accattivante, per alcuni troppo facile, da ombrellone o da albero…per chi non è stato al mare.
Prossimamente il gruppo di lettura si cimenterà con la lettura di una raccolta di poesie “la notte sul mondo, Aischwitz dopo Auschwitz” di Roberto Dall’Olio Moby Dick 2011, a cui farà seguito un incontro pubblico con l’autore.

Il prossimo libro che leggeremo è un classico della letteratura del ‘900 “Il grande Gatsby” di F. Scott Fitzgerald.

Il prossimo incontro del Gruppo di lettura è previsto per martedì 16 ottobre ore 20.45 in biblioteca. Chi fosse interessato può chiedere in biblioteca o telefonare allo 051940064 o scrivere a [email protected]

One Comment on Notizie dal gruppo di lettura GDL (73°)

  1. 1. Voto: 8
    2. Scrittura: bella, leggera, un libro adatto per l’estate, la tipica lettura da sotto l’ombrellone.
    3. Racconto: Molto ironico, all’inizio soprattutto ho riso di gusto, in particolare quando Alessio viene preso di mira da Margherita e gli altri.
    Rappresentazione più che veritiera della società degli “yuppie” generazione anni 2000 dell’Italia ed in particolare della Milano Bene. Solo uno si redime, gli altri sono persi! Si leggono benissimo i termini: benessere, consumismo, possesso delle cose e sentimenti non veri.
    Personaggi:
    o Alessio: tipico ragazzo di origini umili che ce la vuole fare a tutti i costi, più che con le capacità ce la fa a forza dei suoi limiti. Bella l’idea dell’accento che cerca di trattenere e modificare, ma torna sempre a galla. Bella la valigetta di cinghialotto che si bagna e si rovina. All’inizio del libro mi è sembrato di rileggere American Psycho, che dedica molto tempo alla cura della propria persona (lampade) per acquisire il riconoscimento sociale che nella società yuppie è strettamente associato all’apparenza ed al consumismo;
    o Margherita, Luisa, Arturo e Pietro: sono amici o si credono amici perché si conoscono da tanti anni? I tipici arricchiti che non toccano per terra, zero senso pratico, se gli togli il giochino tecnologico sono persi! La frase che li descrive al meglio è “il cretino di città che va in campagna” (Film di Pozzetto);
    o Arturo: forse quello che riesce ad adattarsi meglio alla situazione, il più consapevole dei limiti umani;
    o Margherita: due begli spunti:
     La donna della tv: allegra, sempre disponile, con tanti amici davanti alle telecamere, sola e paranoica a luci spente;
     Lo show di Maria De Filippi: “denuncia” di una televisione spazzatura dove tutto viene tramato alle spalle del povero telespettatore che si beve veramente di tutto.
    o Lauro: l’anima parlante, la coscienza dei personaggi. Concetto di TV “è solo uno degli strumenti principali con cui avete riempito il vostro paese di spazzatura”;
    o La famiglia di Lauro: un gruppo in apparenza unito, anche se ci sono dei tentennamenti nella gestione della vita quotidiana: la figlia va in città a vedere di nascosto la tv e Margherita, Mirta che ha dei ripensamenti quando le parla e le chiede se vuole andare o restare. Quindi come in tutte le situazioni, anche quelle nelle quali sei più convinto, rimane sempre una sorta di dubbio, un alone di incertezza! Ma alla fine mi domando esiste veramente una comunità autonoma e spontanea, semplice, povera ed essenziale, fondata sulla reciproca collaborazione e sulla comunione con la natura e gli uomini? Due mondi che si confrontano ed alla fine siamo proprio così sicuri che siano così diversi?

Rispondi a Sara Benfenati Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*