“Quo vadis baby” – GDL 134°

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di Grazia Verasani

Martedì 7 novembre 2017

Diciassette i lettori che ieri sera si sono incontrati in biblioteca per commentare la lettura, una per tutti “Quo vadis baby”, ma anche altre opere della scrittrice bolognese Grazia Verasani che il prossimo giovedì incontreremo a Bologna presso la biblioteca “Luigi Spina” del quartiere Pilastro.
Chi ha letto solamente delle avventure della detective Giorgia Cantini, non ha potuto apprezzare a pieno le qualità di questa scrittrice.
Poliedrica artista esordisce come attrice, poi cantante e infine approda alla scrittura di testi per il teatro, a testi per la musica, a romanzi.

È già dalla sua prima opera L’amore è un bar sempre aperto 1999 che l’autrice inizia a delineare le caratteristiche del suo personaggio, una donna ruvida, scontrosa, eccessiva e sincera, che la seguirà sempre nelle sue opere, a volte come Giorgia Cantini a volte no.

La sua piéce teatrale From Medea 2002 ha come protagoniste quattro donne, è incentrata sulla difficile tematica dell’infanticidio.


Affrontare le morti premature, il suicidio è un argomento ricorrente, così in Accordi minori 2013, sono alcuni famosi musicisti, poeticamente e affettuosamente ascoltati, in altre opere sarà un’amica, la sorella…. ecco che il dolore della perdita e della immanenza colora di disincanto la sua protagonista, e, per alcuni lettori … di lucido cinismo…

Molte sono le aspettative dall’incontro con l’autrice
Chi cercherà tra le pieghe immediate del carattere la disincantata detective, chi la notturna viaggiatrice, ma in tutti, senza dubbi, è forte l’interesse di conoscere Grazia.


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per martedì 12 dicembre 2017 ore 20,45 ci confronteremo sulla lettura del romanzo “Cane mangia cane” dello statunitense Edward Bunker.


Chi fosse interessato può chiedere in biblioteca o telefonare allo 051940064 o scrivere a
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“Il passato è una terra straniera” – GDL 133°

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di Gianrico Carofiglio

Martedì 10 ottobre 2017

Quindici i lettori che ieri sera si sono incontrati in biblioteca per confrontarsi sulla lettura comune di “Il passato è una terra straniera” di Gianrico Carofiglio.
A tutti la scrittura è risultata piacevole, scorrevole, mai superficiale; una semplicità apparente, ma difficile da ottenere, anche se, alcune lettrici, hanno percepito un certo fastidioso “snobismo” e altri, con un certo fastidio, hanno avvertito lo sforzo dell’autore che ha voluto nutrire il romanzo delle le proprie esperienze professionali.
È stata molto apprezzata la capacità di Carofiglio di delineare a tutto tondo non solo le figure principali del romanzo, ma anche quelle apparentemente secondarie.
Diversi lettori hanno particolarmente apprezzato l’evolversi psicologico dei personaggi e dei loro comportamenti.
Altri hanno commentato che il romanzo è solo apparentemente un “giallo”, e che il genere è in realtà solo un pretesto per affrontare altri temi. E’ stato sottolineato come il titolo stesso dell’opera racchiuda in sé un forte significato, indica come il Passato…, inteso come il proprio passato, possa sembrarci lontano e estraneo.


I commenti e la discussione che ne è seguita, si sono focalizzati su alcuni dei passaggi presenti nella trama:
– quello delle dipendenze, un tema presente e fondamentale, dal gioco d’azzardo, dall’adrenalina dell’avventura; agli amici seducenti e apparentemente forti, capaci di manipolare i più deboli;. è stato riproposto il parallelo con le icone sempre attuali di Pinocchio e Lucignolo.
– Il tema della fragile linea che separa il bene dal male, l’acuta osservazione e descrizione dell’evolversi dei comportamenti psicotici dei personaggi.
– la possibilità o meglio, l’impossibilità dei genitori di intervenire negli sbandamenti dei figli…,
In un colpo di scena dell’ultimo momento, una lettrice ha proposto una diversa interpretazione del finale… lasciandoci tutti nel fragile dubbio … , ora solo l’autore potrebbe dipanare il nostro sgomento!


Segnalo il film :


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per martedì 7 novembre 2017 ore 20,45 ci confronteremo sulla lettura del romanzo “Quo vadis baby” e di altre opere dell’artista bolognese Grazia Verasani che incontreremo il 16 novembre a Bologna, presso la biblioteca Luigi Spina del Quartiere Pilastro.


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“Il buio oltre la siepe” – GDL 127°

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di Harper Lee

Martedì 18 aprile 2017

Venti i lettori che ieri sera si sono incontrati in biblioteca per confrontarsi sulla lettura di “Il buio oltre la siepe” scritto nel 1960 dall’americana Harper Lee.
Come fu immediato il successo allora, così, ancora, oggi, è stato assolutamente unanime l’apprezzamento per questo romanzo.
Per questa lettura, evento rarissimo, non ci sono stati voci discordanti o critiche.
Solo apprezzamenti e grande stima per la scrittrice.
Il disagio per le discriminazioni, tra neri e bianchi, tra poveri e ricchi, tra ignoranti e acculturati, il disagio per l’ingiustizia della giustizia, per la violenza dei rapporti, sono stati narrati e visti attraverso gli occhi di una bambina, filtrati dalla vivace ingenuità dell’infanzia, miracolosamente libera e spregiudicata.
Molti gli apprezzamenti fatti alla figura del padre Atticus, educatore, che lascia all’esempio della propria condotta quotidiana, e non alle parole, il compito di insegnare la vita ai suoi ragazzi.

Grande ammirazione per la delicatezza e leggerezza con cui la scrittrice ha denunciato una serie di problematiche

L’autrice Harper Lee

che vanno dal condizionamento culturale, che influenza negativamente il genere femminile limitandone la creatività, artistica, fisica e culturale, al tema del razzismo, problematiche che ancora ai nostri giorni, non si possono ritenere risolte, ma che tuttora sono in continua evoluzione
Qualcuno ha commentato che per la prima volta, per questo romanzo, non ci sono state critiche o appunti sullo stile; tutta l’opera è risultata omogenea al pensiero che fortemente la sosteneva. Una identità tra motivazione e mezzo che la rende inscindibile tra le sue parti.

Il film omonimo vincitore di tre premi Oscar.

Qualcuno ha commentato che iniziando la lettura ha pensato che fosse un romanzo per ragazzi, ma che poi è parsa evidente la sua natura di opera narrativa che può essere letta trasversalmente a tutte le età e naturalmente consigliata sia ai ragazzi, ma soprattutto ai loro educatori.


Il gruppo di lettura interverrà giovedì 4 maggio in biblioteca alle ore 17.30 per incontrare il poeta conterraneo Matteo Fantuzzi che da poco ha pubblicato per la Feltrinelli la sua nuova raccolta “La Stazione di Bologna”.

Il gruppo di lettura, inoltre, la sera del 18 maggio, andrà in trasferta presso la biblioteca del Quartiere Pilastro per incontrare insieme al GDL gemellato “I pilastri della mente”,l’autore Gianluca Morozzi e commentare insieme a lui alcune delle sue innumerevoli opere.


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per martedì 23 maggio 2017 ore 20,45 e ci confronteremo sulla lettura del romanzo “L’età dell’innocenza” della scrittrice americana Edith Wharton.


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“La donna che sbatteva nelle porte” – GDL 126°

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di Roddy Doyle

Martedì 21 marzo 2017

Diciotto i lettori che ieri sera si sono ritrovati in biblioteca per commentare il libro dell’irlandese Roddy Doyle “La donna che sbatteva nelle porte” del 1996.
Il titolo del romanzo già faceva presagire al contenuto… violenze del marito sulla moglie e alcoolismo.
Poche lettrici hanno percepito il romanzo talmente violento da renderne insopportabile la lettura, ma, per la maggioranza dei lettori, l’autore ha saputo trattare questo argomento/denuncia con ironia e quasi con leggerezza…
copertina La donna che sbatteva nelle porteI lettori maschi hanno trovato il personaggio femminile di Paula molto aderente alla sensibilità femminile e hanno chiesto alle donne presenti il loro fondamentale parere e la quasi totalità delle lettrici lo hanno trovato assolutamente aderente e plausibile, tanto da ritenere, per chi non conosceva l’autore, che fosse stato scritto da una donna, solo poche voci hanno trovato il personaggio uno stereotipo.
Uno dei lettori ha sottolineato che questa violenza è tipicamente irlandese, mentre altri hanno ribattuto che le percosse alle donne sono una piaga universale che purtroppo attraversa le diverse culture nazionali, ma anche i diversi strati sociali.
Per alcuni lettori la storia familiare e culturale di Paula non le permetteva di riscattare la sua condizione e che solo la sua natura di “madre” e il pericolo che ha percepito ai danni della figlia, le ha dato il coraggio di ribellarsi, paragonando e riconducendo la protagonista a mera “femmina della specie”, a puro istinto animale.
Per alcuni sesso e maltrattamenti sono entrambi frutto della “passione” e si è ricorsi all’etimologia del termine passione: esso è riconducibile sia al participio perfetto del verbo latino pati, passus, che significa letteralmente sofferto, sia al greco πάθος (pathos) che racchiude anch’esso il senso della sofferenza, ma indica inoltre una forte emozione. Nella cultura cattolica quella più famosa è quella della via crucis…
I commenti sullo stile del romanzo sono stati favorevoli L’uso dei flash back è stato magistralmente utilizzato, era indispensabile per accedere al flusso dei pensieri e dei ricordi e per arrivare gradualmente alla fase finale della vera e propria denuncia, che è il nocciolo di questa pseudo biografia.

L'autore Roddy Doyle
L’autore Roddy Doyle

Lo scopo del romanzo ha raggiunto senz’altro lo scopo, infatti molto si è parlato delle violenze sulle donne, della mancanza di solidarietà che permette il protrarsi delle violenze e delle nuovissime leggi che ora permettono al personale medico di poter inoltrare denuncia per le violenze constatate.
Molti non conoscevano l’autore e ora si sono proposti di leggere altre delle sue opere.


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per martedì 18 aprile 2017 ore 20,45 e ci confronteremo sulla lettura del romanzo “Il buio oltre la siepe” della scrittrice americana Harper Lee.


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“Stirpe” – GDL 112°

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di Marcello Fois

lunedì 14 dicembre

Ieri sera erano sedici i lettori presenti in biblioteca a commentare il libro letto: “Stirpe” di Marcello Fois, primo libro dei tre che completano la saga della famiglia Chironi.
Alcuni lettori hanno notato che i capitoli prendono il titolo dalle tre cantiche dantesche, solo che l’ordine è sovvertito: il primo è il Paradiso , dura poco 1889-1900, circa 35 pagine. Poi si precipita nell’Inferno, e include due guerre: dal 1901 al 1942, e sono quasi 200 pagine. Una decina di pagine, infine, per il Purgatorio e si tira un sospiro di sollievo, è un surrogato di felicità, ma ci si deve accontentare.Marcello-Fois-Stirpe
Alcuni lettori hanno apprezzato che lo scrittore, attraverso la storia di questa famiglia dell’entroterra sardo non fa altro che raccontare lo sviluppo e la crescita di un’intera nazione e di un determinato periodo storico dai primi del 900 alla fine della seconda guerra mondiale.
La storia di questa famiglia comincia più di cento anni fa. un altro mondo, un’altra lingua, altre condizioni di vita, distanze infinitamente più lunghe: che cosa era l’Italia, a trent’anni dall’Unità, per la Sardegna? E Marcello Fois è capace di ricreare quel tempo, quel mondo, quella società, quel linguaggio così da permetterci di entrare anche noi nella storia che racconta e di identificarci con i suoi personaggi, il vestiario, le usanze, i pregiudizi, la prima guerra mondiale le malattie endemiche della Sardegna, la sua natura aspra, la comparsa delle camicie nere: c’è tutto nel romanzo di Fois.
Ad alcuni lettori è risultato difficile seguire il romanzo che procede a volte con il passo del gambero, tornando indietro per offrirci un’altra visuale degli avvenimenti, per altri lettori è proprio questa un’ottima maniera per dare spessore al racconto.
Alcuni lettori hanno sottolineato la capacità dello scrittore di entrare nell’animo sia dei protagonisti della storia narrata che nella psicologia comune di un po’ tutte le famiglie numerose: quell’essere a volte così diversi e così simili.
Altri lettori hanno evidenziato che i personaggi di Fois sono vittime ed eroi; cadono sotto i colpi inferti dal destino e dagli eventi più cruenti della storia. sono figure splendide, cariche di pathos, capaci di trasmettere tutto il loro dolore, alternando momenti di crudo realismo a momenti in cui prevale il bisogno di abbandonarsi al sogno, fantasticando di un mondo migliore e permettersi nuove agiatezze. È per questo che la malasorte si è abbattuta sui Chironi? Perché bisogna defilarsi per non suscitare invidia? Michele Angelo, il capostipite lo ha fatto ma, a quanto pare, a nulla è servito.
Molti lettori hanno espresso la volontà di completare la saga con la lettura degli altri due libri che la completano: Nel tempo di mezzo e Luce perfetta.


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per Martedì 19 gennaio 2015 ore 20,45 e ci confronteremo sulla lettura di A ciascuno il suo, di Leonardo Sciascia


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“Agnes Browne mamma” – GDL 111°

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di Brendan O’Carroll

17 novembre 2015

Ieri sera erano diciotto i lettori presenti in biblioteca a commentare il libro letto: “Agnes Browne mamma” scritto nel 1994 dall’irlandese Brendan O’Carroll
Il romanzo ha riscosso un quasi unanime caloroso gradimento per la leggerezza e ironia con cui l’autore ha trattato la storia di Agnes, giovane vedova con sette figli a carico, che può essere considerata una tipica rappresentante del proletariato urbano irlandese della metà del ‘900.copertina
Grande l’apprezzamento per la descrizione delle figure femminili che sono risultate delle vere eroine, così come per l’autore, figlio minore di undici fratelli, che dichiara di avere grande riconoscenza per le figure fe

Brendan O'Carroll
Brendan O’Carroll

mminili che hanno circondato la sua infanzia. La povertà economica della società descritta è compensata da una grande ricchezza di sentimenti e solidarietà tra amiche, compagni di lavoro, gestori di pub… e di tutto il quartiere.
L’opera è stata molto apprezzata, inoltre, per la sua capacità di raccontare la gente d’Irlanda, l’orgoglio dei ragazzi e il fortissimo senso di appartenenza che li unisce e chi gli conferisce grande dignità e forza.
Graditissima la lettura anche per la sua comicità, ricordiamo infatti che Brendan O’Carroll, autore, attore, regista, sceneggiatore e commediografo, è uno dei più celebri showmen irlandesi, la sua carriera è stata un susseguirsi di trionfi: dall’acclamato programma radiofonico Mrs Browne Boys fino ai grandi successi teatrali e alla fama internazionale regalatagli dal film La storia di Agnes Browne, tratto dal primo libro della serie che è l’oggetto del nostro incontro.
Poche e isolate le voci contrarie che non si sono lasciate coinvolgere dallo spirito irlandese, ma hanno soprattutto percepito una buona narrazione costruita per ottenere un buon prodotto commerciale e la storia stessa basata sullo stereotipo irlandese, la birra e l’orgoglio equivalenti alla nostra pizza e furberia.


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per lunedì 14 dicembre 2015 ore 20,45 e ci confronteremo sulla lettura di ”Stirpe”dell’autore di origine sarda Marcello Fois.


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“Casino totale” – GDL 105°

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di Jean Claude Izzo

17 marzo 2015

Quindici i lettori che ieri sera si sono incontrati in biblioteca per confrontarsi sulla lettura del romanzo Casino totale del francese, anzi marsigliese Jean Claude Izzo.
L’apprezzamento è stato quasi unanime.
Alcuni hanno condiviso il pensiero che l’autore abbia usato il genere noir come pretesto per poterci raccontare storie di una città molto particolare come Marsiglia, per poter narrare di disagi e solidarietà, isolamenti e derive.
È della società marginale che l’autore ci racconta, è degli emigrati e. tra tutti, è degli arabi su cui si focalizza.copertina Casino totale
Per alcuni non era plausibile lo stile di vita del suo personaggio, esagerato e sbruffone, non compatibile con le sue entrate economiche ….
Altri si sono domandati se lo scrittore fosse sincero nei suoi aneliti umanitari, o avesse attinto da sentimenti altrui…
Insieme ci siamo interrogati sulla sincerità degli scrittori, sulla sincerità della narrativa, alcuni hanno sostenuto che non c’è mai, e non è richiesta, e che è nella stessa impostura che ritroviamo, loro malgrado, tracce del vero.
Altri commenti hanno riguardato il ritmo narrativo.

Jean Claude Izzo
Jean Claude Izzo

Frasi troppo brevi e frammentate hanno disturbato alcuni lettori, invece per altri era un ritmo sincopato che ben si addiceva alle azioni rocambolesche….
Quei lettori che hanno divorato “Casino totale” hanno ritenuto opportuno di leggere anche gli altri romanzi scritti da Izzo con lo stesso personaggio e hanno valutato che nel seguito della trilogia di Fabio Montale, Izzo abbia migliorato lo stile, lo spessore dei personaggi, la costruzione della storia e senz’altro molti si sono invogliati e ne seguiranno l’esempio.….


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per martedì 21 aprile 2015 ore 20,45, ci confronteremo sulla lettura di Una domanda di matrimonio del 1997 dello scrittore canadese naturalizzato statunitense Saul Bellow.


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“L’autunno del patriarca” – GDL 104°

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di Gabriel Garcia Marquez

17 febbraio 2015

Diciotto i lettori della biblioteca che ieri sera si sono incontrati per confrontarsi sulla lettura del romanzo “L’autunno del patriarca” del celeberrimo scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez , pubblicato nel 1975 e solamente otto i lettori che ne hanno terminato la lettura.
È con rammarico che molti (ormai attempati signori e signore) hanno ricordato il loro amore per Marquez, quello di cent’anni di solitudine o di “cronaca di una morte annunciata”.copertina L’autunno del patriarca
Dopo l’enorme successo di cent’anni di solitudine, che è la sua opera precedente, l’autore si è permesso di sperimentare una nuova scrittura narrativa e saltano le regole grammaticali, non c’è punteggiatura (nella totalità dei lettori questa assenza è stata causa di sofferenza e impedimento a procedere…) non c’è un tempo lineare con eventuali ritorni e avanzamenti, ma c’è il tempo tuttotondo del momento, visto e raccontato da una miriade di osservatori che contemporaneamente raccontano.
Non c’è una unica voce narrativa, ma , al bisogno, improvvisamente, un personaggio prende la parola e da oggetto descritto diventa soggetto narratore.
È naturale che una tale lettura richieda un alto grado di concentrazione, o un alto grado di surrender, arrendevolezza…
Non è certamente un prodotto letterario di veloce o facile consumo….
Il lettore è stato, apparentemente ma concretamente, “respinto”?
Certamente il fattore “tempo disponibile” per la lettura ha inciso sulla volontà di continuare o meno..

Gabriel Garcia Marquez
Gabriel Garcia Marquez

Un’altra domanda è sorta: perché abbiamo amato Marquez?
Era la nostra freschezza mentale?
O è oggettivo che l’autore si sia reso “incommestibile”?, inavvicinabile?
O è sempre il tempo, o la moda, o più genericamente la cultura attuale che ha influito sulla nostra capacità e volontà e sui tempi da dedicare alla fruizione delle opere?
Riusciremmo ancora a vedere, con gusto, film di quegli anni? caricati fino all’inverosimile di significati spesso oscuri, o, piuttosto, correremmo fuori dalle sale respirando aria fresca?
Le opere si sono leggerizzate, alleggerite o altrimenti rifutate
probabilmente senza danneggiare i messaggi.


Il prossimo incontro del gruppo di lettura in biblioteca è previsto per Martedì 17 marzo 2015 ore 20,45 e ci confronteremo sulla lettura di Casino totale del francese, anzi marsigliese Jean Claude Izzo.


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“Come piante tra i sassi” – GDL 95°

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di Mariolina Venezia

17 giugno 2014

I lettori del gruppo di lettura della biblioteca si sono incontrati ieri sera.
19 i lettori che hanno commentato il libro letto: Come piante tra i sassi” della lucana Mariolina Venezia.
Quasi unanimamente i lettori hanno gradito la lettura, leggera, intelligente e scorrevole di questo simil-giallo all’italiana.
Solamente una voce si è levata totalmente contraria, nessuna fascinazione è scattata e i personaggi sono risultati improbabili.mariolina venezia
Il personaggio della protagonista investigatrice ha catturato, invece, gli altri lettori per la sua simpatica antipatia, per la sua disinvolta ineleganza, per la sua ottusa perspicacia.
Un tipo femminile, come tante nella vita, che non spiccano per bellezza o fascino, ma che regala alle donne normali, uno specchio positivo e… vincente…
Il romanzo, è stato molto apprezzato per la descrizione, ruvida ma amorevole, della sua Regione natale, tra le più sconosciute dagli italiani…la Basilicata.

Molte le critiche che hanno rilevato l’uso improprio del “genere giallo”: il lettore è stato tradito nel finale che è risultato aggiustato, improvvisato…., approssimativo.
Per molti altri, è stato invece un pretesto per inquadrare una “location” o ancora, per dare vita a un personaggio seriale speculare a Maigret….Imma Tataranni….

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Il prossimo incontro del gruppo di lettura è previsto per martedì 22 luglio ore 20,45 e leggeremo Certi bambini di Diego De Silva.


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GDL 94° intervista a Cacucci

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15 maggio 2014

Ieri sera una delegazione di sette lettori del gruppo di lettura della biblioteca comunale di Castel San Pietro Terme, è andata in trasferta a Bologna, presso la biblioteca “Luigi Spina” del quartiere San Donato, insieme al loro gruppo di lettura, per incontrare lo scrittore Pino Cacucci.

Lettori e Cacucci

Dopo esserci immersi buttati nella lettura di quasi tutte le sue opere ed esserci scambiati pareri e interpretazioni in un precedente incontro, siamo arrivati con alcuni interrogativi da sottoporgli.
L’autore ci ha espresso quella che per lui è la funzione della narrativa:
raccontare fatti, mettere in evidenza situazioni che nell’ingorgo costante di notizie non potrebbero emergere, anche per la scarsa attenzione di giornali e televisioni o comunque per la “volatilità” delle notizie diffuse dai media.
Per Cacucci Il ruolo della narrativa è quello di potersi focalizzare su una situazione, poterla raccontare senza avere i tempi e i ritmi del giornalismo, senza le rigide costrizioni dello storicismo, consapevole che la Storia è stata da sempre manipolata, riscritta, ri-aggiustata. Lo scrittore può ascoltare voci, può percepire situazioni ascoltando le storie e le testimonianze di chi c’era…
Ma quante storie, quante visioni delle storie…
Un infinito intrecciarsi di posizioni e supposizioni un ascoltare le emozioni, il tentare di dare una piega alle vicende che una piega forse non l’avevano.
Il romanzo resta, rimane a disposizione, immutato ma sempre riscrivibile.
La letteratura ci permette di ritornare a immergerci a capofitto nella Storia, nelle storie; pone al centro un momento, lo ricrea, lo ripropone e lo rende ogni volta presente a noi, davanti a noi. Rimane la denuncia, l’accorata richiesta di attenzione, porre un punto fisso nella marea dei fatti, un libro.
Ecco la sua dichiarazione di poetica.
Cadono le nostre titubanze su quanto ci sia di storico (vero/verificato?) o di romanzato (fantasia?) nelle sue opere, abbracciamo la sua intenzione e ne abbiamo gratitudine.
Molte altre informazioni: il suo stretto e magico rapporto con Federico Fellini, la sua appartenenza al Messico con l’anima e con il corpo… la sua evoluzione attraverso le sue opere, apparentemente eterogenee tra loro, ma rami di una personalità ricca e generosa, che spazia dall’impegno politico alle cronache di viaggi e luoghi, dalla narrazione di opere letterarie, cinematografiche e artistiche alle note biografiche di personaggi più o meno noti; e anche tanto altro.
Molti ancora gli argomenti trattati e le nostre domande da veri professionisti della lettura…….