Notizie dal gruppo di lettura GDL (81°)

“La vedova scalza” di Salvatore Niffoi

14 maggio 2013

Si è tenuto in biblioteca l’81° incontro del gruppo di lettura, 18 i lettori presenti più alcune relazioni scritte lasciate dagli assenti.
I lettori hanno trovato difficoltà nella lettura del romanzo di Salvatore Niffoi “La vedova scalza” per l’importante presenza della lingua sarda.

copertina La vedova scalza

Coloro che affrontano la lettura in maniera analitica e razionale, hanno avvertito un muro tra loro e la narrazione, una impossibilità a procedere nella storia.
Per quelli invece che procedono nella lettura con un approccio emotivo, emozionale, empatico, è stato più facile proseguire tra le righe, tralasciando la lingua sconosciuta a vantaggio di una forte immersione nella vicenda e nel territorio sardo della Barbagia.
Ci è apparsa enorme la distanza tra la nostra cultura odierna e quelle vicende così intrise di terra, sangue, rabbia e scannamenti vissuti collettivamente e collettivamente condivisa dai suoi abitanti.

foto Salvatore Niffoi
Salvatore Niffoi

Per l’autore sarà l’alfabetizzazione e la conseguente lettura di libri che renderà possibile una emancipazione del suo personaggio e, più in generale, della stessa Sardegna.
Niffoi è stato molto apprezzato per la capacità di scrivere nei panni di una donna, lo scambio di genere nel pensare è stato giudicato ottimamente riuscito.
 
 
Per proseguire nella nostra piccola escursione sarda prossimamente affronteremo Canne al vento di Grazia Deledda.

 

Nel prossimo incontro che si terrà martedì 4 giugno affronteremo insieme all’autore il libro di poesie Viole d’inverno di Roberto Dall’Olio.

One Comment on Notizie dal gruppo di lettura GDL (81°)

  1. 1. Voto: 7 —
    2. Scrittura: all’inizio ho fatto veramente tanta fatica a leggerlo, mi ha irritato in continuazione la scrittura in lingua sarda, non mi ha permesso di leggere in modo fluido il racconto.
    3. Racconto: Definirei il libro antifascista ed anticlericale (“La fede è condita col sangue degli innocenti e degli ignoranti”).
    Limiti del racconto:
    • la scrittura in sardo quasi mai tradotta,
    • troppi personaggi con nomi difficili, non facilmente memorizzabili.
    Lait motiv: la vendetta/violenza (omicidio macabro, barbaricino) ed il sesso. Visione opposta della Sardegna di Soriga. In questo libro non è un posto bello, si parla della Barbagia, è un luogo dal quale scappare. Esiste un parallelo tra la fuga dalla Sardegna e la fuga dalla vita verso la morte.
    Viene narrata la vita primitiva sull’isola durante il fascismo e l’idea che i “continentali” avevano (o hanno ancora?) dei sardi: “Noi vi abbiamo fatto italiani, sardignoli di merda! Dove eravate durante il Risorgimento, a mungere le pecore?” (Frase di Centini )
    La storia in sé non ha alcuna trovata scenica, direi quasi banale e scontata, simile a tante fiction, sicuramente prevale l’aspetto narrativo.

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