Notizie dal gruppo di lettura GDL (83°)

“Canne al vento” di Grazia Deledda

25 giugno2013

Si è tenuto in biblioteca l’83° incontro del gruppo di lettura, 21 i lettori presenti che hanno commentato il romanzo “Canne al vento” di Grazia Deledda, scrittrice di origine sarda che ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1926 con la seguente motivazione: “Per le sue opere, idealisticamente ispirate, che tratteggiano con plastica chiarezza la vita della sua isola”.

copertina libro Canne al vento
Il volume.

Per quanto riguarda il gruppo di lettura e la piccola incursione nella narrativa sarda che ha intrapreso, sono molti i lettori che hanno percepito la potenza dell’evocazione della civiltà arcaica descritta con un linguaggio forte e chiaro e un clima culturale e tradizionale reso in maniera tanto efficace da risultare soffocante per l’oppressione che magistralmente è riuscita a rappresentare nelle sue pagine.

Grazia Deledda - Ritratto
Grazia Deledda – Ritratto

Il protagonista Efix, l’umile servo che conduce tutta la narrazione, è stato definito “biblico” per la funzione che sosterrà per tutta la sua vita di espiazione e purificazione che condotta fino all’ultimo respiro porterà alla salvazione e a una nuova serenità. Magistrali le pagine che ne descrivono l’agonia tanto da paragonarlo al romanzo di Tolstoj “In morte di Ivan Ilìic” e la capacità di tratteggiare il nipote Giacinto paragonabile al “Giocatore” di Dostoevskij.


Nel prossimo incontro che si terrà mercoledì 24 luglio ore 20,45
leggeremo il più recente “Le irregolari: Buenos Aires horror tour” di Massimo Carlotto.

One Comment on Notizie dal gruppo di lettura GDL (83°)

  1. 1. Voto: 7
    2. Scrittura: il voto è in prevalenza determinato dalla scrittura che ritengo perfetta, ricca di dettagli, in particolare sulla natura del posto, sulle emozioni, su come vengono vissute le superstizioni.
    3. Racconto: qui il voto scende, trovo il racconto lento, senza una vera e propria storia che mi abbia coinvolta/trascinata verso la conclusione che mi è apparsa anche un po’ scontata e di cattivo gusto, unire la morte con un matrimonio.
    Strana idea dell’amore “l’amore è quello che lega l’uomo alla donna, e il denaro quello che lega la donna all’uomo”
    Tante feste di paese ognuna dedicata ad una Madonna, non pensavo che ce ne fossero così tante e che i sardi fossero così credenti … o superstiziosi!!!
    Bella la metafora (titolo del libro) precarietà dell’esistenza umana = canne al vento (vento = sorte). “Ester: «Perché la sorte ci stronca così come le canne?» Efix: «Sì, siamo esattamente come le canne al vento. Noi siamo le canne e la sorte il vento». Ester: «Sì, va bene, ma perché questa sorte?» Efix: «È perché il vento? Solo Dio lo sa”.
    Personaggi:
    • Efix: alla fine non mi è stato molto simpatico, un eterno indeciso che forse prende l’unica decisione della sua vita e pure sbagliata, per amore della donna (Lia) e per farla fuggire ne uccide il padre (Zane). Quando arriva il figlio, un figlio prodigo mezzo sbandato, cerca di aiutarlo con mezze verità che creano solo ulteriori problemi. Più che un servo protettore, è un volontario sottomesso. Scappa, ma poi torna sempre lì, un masochista, non viene neanche pagato per il suo lavoro. D’altro canto però si dimostra la forte dedizione di questo uomo verso la famiglia che gli ha dato un lavoro.
    • Le sorelle Pintor Ruth, Ester e Noemi: le ho paragonate alle sorelle del libro di Fruttero e Lucenti “La donna della domenica”, insignificanti, incapaci di gestire qualsiasi cosa (es. sentimenti), figuriamoci il denaro ed un servo, entrambe prigioniere del padre defunto. Unico momento umano di Ester alla fine, quando “aiuta” il servo morto, vestendolo e parlandogli.
    • Rapporti quasi incestuosi: Noemi che si innamora di Giacinto, il nipote, ma che alla fine si sposa con il cugino don Pedru.
    • Sardegna: rispetto al libro di Niffoi, in questo percepisco la Sardegna in particolare nella natura, ma in alcuni tratti potrebbe anche essere un’altra regione nella quale è ambientato il racconto.

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