Notizie dal gruppo di lettura GDL (86°)

“Italia”

di Marco Lodoli

8 ottobre 2013

Questo breve romanzo è il secondo di una trilogia di storie, Sorella e Vapore gli altri, che l’autore ha dichiarato essere un tributo alle donne e alle loro storie.
Italia è la voce narrante di questo romanzo, è, apparentemente, una ragazza orfana educata in istituto per andare a lavorare “a servizio” presso famiglie borghesi di ceto medio – alto. Questo permette all’autore di raccontare l’Italia (Paese) dal dopoguerra attraversando gli anni ’50 e ’60, fino ai nostri giorni e Italia (personaggio) è stata definita un espediente letterario che osservando la famiglia presso la quale risiede e lavora, svolge questa funzione.italia copertina
Ad un primo livello di lettura e interpretazione, i lettori hanno individuato, in questa famiglia raccontata,una famiglia atipica, fredda, poco comunicativa, priva di interessi, insomma una famiglia e dei genitori che si sono meritati la decadenza e lo sgretolamento a cui andrà incontro, l’abbandono dei figli che a loro volta pagheranno con vite senza successi e destini complicati.
Tutto sommato in molti lo hanno giudicato un libro triste, di una inutile malinconia, di cui sfugge il senso del perché. Senz’altro l’autore è depresso.

Per altri lettori Italia non è una cameriera e la famiglia non è peggiore di altre, il padre (in guerra aveva attivamente collaborato con il regime fascista), l’ingegnere, il cui ruolo rotolerà sempre più ai margini con l’età….”sopportava di buon grado l’ignoranza e la maleducazione della giovinezza, perdonava come ormai perdonava tutto sperando di essere ricambiato con la stessa generosa moneta , che qualcuno un giorno gli dicesse dimentichiamo tutto ingegnere, facciamo finta che non sia accaduto niente, facciamo come se lei non sia vissuto.”
Non bisogna trovare un senso pratico ai personaggi o un meccanismo di causa effetto agli eventi perché sono simboli di altro, Italia è una surreale cameriera, in realtà molto più vicina a un essere angelicato, a un nume tutelare della casa e della famiglia, mandata da una provvidenza che semina fallimenti e insuccessi ma procura supporti.
foto marco-lodoliAncora un altro livello di lettura e troviamo un romanzo sulla solitudine, sul passare del tempo che cambia tutto: le cose, le persone, le alchimie degli incontri e aggrega disgrega.
È un romanzo su quello che resta, su chi rimane, ancora, per un po’.
Senz’altro per tutti i lettori è stata una lettura tra narrazione e poesia “… [i figli] mi sono sembrati tre insetti nel becco della vita”.


Nel prossimo incontro che si terrà martedì 12 novembre ore 20,45 leggeremo La terrazza proibita, vita nell’harem di Fatima Mernissi.


Chi fosse interessato può chiedere in biblioteca o telefonare allo 051940064 o scrivere a
[email protected]

 

One Comment on Notizie dal gruppo di lettura GDL (86°)

  1. 1. Voto: 7
    2. Scrittura: molto semplice e lineare
    3. Racconto: storia non proprio originale, già trattata anche in altri film o libri, vedi “Mio fratello è figlio unico”.
    È un libro triste visto che tratta di una famiglia “brutta”, alla fine tutti scappano:
    • Padre: è fascista ha creato un suo clone (Tancredi), muore solo, insieme ad Italia; “l’ingegnere ….. era come un bagagliaio in cui una dopo l’altra tutte le valigie sono state caricate a forza, incastrate spigolo contro spigolo, e nulla più si muove, non c’è più spazio nemmeno per un ago o una parola. Era saturo, ingombro, soffocato”.
    “In silenzio si domandava: perché i miei figli non hanno pace, perché non si rassegnano alla vita? Il fuoco che l’aveva bruciato oramai era cenere, ma capiva che una fiamma era volata sui rami nuovi, perché nulla si perde, né il taglio degli occhi … e nemmeno quell’ansia assurda di felicità che illude e rovina”.
    “Sono come me, ripeteva l’ingegnere, gli ho passato il veleno”.
    “Ho ucciso per obbedienza, ho messo su una famiglia per ripararmi dalla paura, ho diretto cantieri per contrastare l’angoscia del disordine, … ma le fogne m hanno sempre regalato più serenità, incanalavo lo schifo, lo educavo”.
    • Madre: insulsa, è “insipida”, ha creato una figlia “allegra” che si accoppia e si sposa con il primo che capita;
    • Giovanni: l’unico sentimentale che non c’entra niente con la famiglia;
    • Tancredi: un invasato;
    • Italia: la più responsabile che viene trattata come “cameriera-schiava”, sembra invisibile, ma copre sempre le magagne degli altri (es. segue la madre quando esce di casa e non sta più bene oppure nasconde la pistola di Tancredi durante la perquisizione della polizia);
    “e la nostra Italia, come sta? E’ sempre uguale, ha risposto l’ingegnere, lei non cambia mai, è come il palo della giostra”. E’ la metafora del paese Italia?
    • viene citato il libro La Storia di Elsa Morante “… un sorcio non sa cos’è la vergogna, non ha una coscienza”.

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